Il blog che le amiche dicevano di leggere al mattino col caffè (chissà se lo faranno ancora)

mercoledì 6 febbraio 2013

Pulp Biancaneve


I viaggi mentali che faccio per lavoro sono inclusi di jet lag e in questo periodo ho gli orari particolarmente sballati, e non solo quelli.
Scritta ieri sera sul tardissimo, doveva essere la favola per la buona notte che è diventata ormai del buongiorno... anche un po' in ritardo.

Una storia che parte dal bianco per giungere alle sfumature noir fino a toccare quelle rosse, insomma tinte hot decisamente lontane dalle squallide tendenze grigie che van tanto di moda adesso.
Non so dirvi come mi sia venuta in mente ma ecco a voi Pulp Biancaneve.

C'era una volta una matrigna (tanto per cambiare) di nome Grimilde.
Ella era una regina ed era bellissima, divorata altresì dalla brama di essere la più bella.
Per via di questa brama aveva un fedele amico, uno specchio, detto appunto "delle mie brame" al quale domandava spesso chi fosse la più bella del reame. Perchè nelle fiabe la rima deve necessariamente ricondurre ad un tormentone che Ganggnam style è niente a confronto.

Il povero specchio (che non ne poteva più di questa sciacquetta repressa) rispondeva sempre con le medesime parole rivelando che Grimilde, pur essendo molto avvenente, non riusciva a battere la figliastra Biancaneve, che lo era ancor di più.
A questa risposta la regina rosicava che non potete nemmeno immaginare, lei, con quel viso accattivante, la bocca sensuale, un portamento da indossatrice, mora con gli occhi verdi, doveva sopportare di essere da meno di una brunetta con gli occhi castani che calzava delle orribili pantofole. In realtà di qual colore fossero i capelli di Grimilde non lo sapeva nessuno perchè indossava sempre la corona sopra il camauro che le copriva tutta la testa.
(Il camauro è una specie di passamontagna che lascia occhi e bocca scoperti, io lo so perchè ho lavorato al Teatro dell'Opera e insieme a qualche altra chicca fashion dei tempi andati, l'ho pure indossato).

Grimilde, divorata dalla rabbia e dall'odio nei riguardi della principessa Biancaneve, chiamò il cacciatore e gli ordinò di ucciderla.

Dovete sapere che la regina aveva una tresca col cacciatore. Tutto il giorno  rinchiusa nel castello senza un cavolo da fare, la noia se la portava via, così  quell'omaccione rude e barbuto che le gironzolava intorno divenne presto l'oggetto dei suoi sogni proibiti.
Hai capito la fredda Grimilde? Che a detta del cacciatore, tanto fredda poi non era.
Ella si dimostrava infatti molto abile nel....vabbè non è il caso di scendere nel dettaglio vi basti sapere che era capace di sciogliersi come neve al sole nell'assecondare ogni desiderio del suo fervido amante di fronte al quale da regina si trasformava addirittura in umile schiava.
Costui rimase molto turbato dalla richiesta della bella sovrana, uccidere la principessa, un tale orribile crimine che avrebbe macchiato per sempre la sua anima, inoltre ci restò male perchè sentendosi richiamare nella stanza reale aveva immaginato tutt'altro. Deluso dovette spegnere l'ardente desiderio e munirsi di pugnale ma assaporando la ricompensa, si avviò determinato nella radura.

Biancaneve tardò una mezzoretta perchè quel giorno davano il doppio episodio di Gossip Girl ma giunse come di consueto nel bosco per raccogliere fiori e parlare con gli uccellini. E' noto che ella soffriva della sindrome di San Francesco. Stava giust'appunto riconsegnando un passerotto a mamma volatile quando le si palesò dinanzi il sicario col pugnale puntato, lei (essendo sprovvista di spray al peperoncino) estrasse velocemente la pistola nascosta sotto il candido mantello e sparò dritto al petto dello sventurato cacciatore.
Oltre il danno (l'essere andato in bianco) pure la beffa (l'essere stato ammazzato) che forse, e dico forse, è ancor più grave.

La principessa viveva una disastrata situazione familiare, a stretto contatto con una matrigna gelosa e pazza tanto da parlare con uno specchio, no, non doveva essere per niente facile. Tutto ciò le aveva procurato delle turbe psichiche, così dopo essersi lasciata andare in una sadica risata, incurante dell'omicidio appena commesso, tornò a canticchiare allegramente con gli animaletti.

Intanto al castello Grimilde venne a conoscenza di quanto accaduto nel bosco. Infuriata perchè Biancaneve oltre ad essere più bella le aveva pure ucciso l'amante, scese nei sotterranei dove si celava il suo macabro laboratorio e dove conservava misture, pozioni, brodaglie varie nonchè sostanze stupefacenti (da qui il nome di Biancaneve).
Ivi preparò una miscela per trasformare il proprio aspetto e ingannare la rivale che avrebbe ucciso di suo pugno. Con l'autostima sotto i piedi non se la sentì di diventare la strega brutta vecchia nasona e scelse l'opzione strega gnocca da sballo, così con sandali tacco 12 Jimmy Choo, ombrello nero (perchè il tempo non prometteva niente di buono) e mela rossa avvelenata si recò al B&B "Dai 7 nani" dove per pochi soldi Groupon offriva alloggio alla fuggitiva. (C'è crisi pure nelle favole).

Biancaneve era affamata perchè giunse a colazione terminata, quando ormai i turisti si erano spazzolati tutto prima di partire per un'escursione nel bosco, così, senza pensarci due volte, imprudente, accettò il frutto dalla bella sconosciuta. In realtà l'aveva scambiata per una escort ingaggiata da Groupon per i clienti che avevano scelto l'offerta Golden All Inclusive. Dove l'All Inclusive includeva proprio tutto e dove il cacciatore spendeva i suoi risparmi quando alla regina girava storto.
Ma -ahimè- Golden era semplicemente il marchio posticcio che la strega aveva incollato sulla mela per fregare meglio Biancaneve.
La principessa la addentò, come da copione.
Al primo morso, il veleno le fu fatale.
La povera Biancaneve espiò subito la sua colpa e cadde a terra morta.
Purtroppo nessun principe venne a baciarla e mai più si svegliò.
Nemmeno i 7 nani piansero al suo capezzale perchè, essendo nani, erano alle Cayman a depositare i guadagni della loro redditizia attività turistica.

E il lieto fine?
Presto fatto:
Grimilde adesso era la più bella del reame, l'unica in assoluto, il principe divenne presto il suo amante, così con il toy-boy  se ne andava in giro per il regno scimmiottando Madonna.
Aprì nei sotterranei un centro estetico chiamato "La più bella del reame" (nome piuttosto banale se vogliamo) che non tardò a diventare il più frequentato dalle star di tutto il mondo.
Grazie a pozioni e sortilegi, il botox così come la chirurgia plastica divennero blandi rimedi caduti in disuso. La regina comprò il B&B dei nani che andarono in pensione dopo aver sposato giovani donne tanto smaniose di denaro quanto capaci di chiudere un occhio sull'avvenenza dei loro compagni, trasformò il bosco in un centro commerciale con ampio parcheggio, cinema, palestra e sala giochi.

La regina Grimilde visse per sempre felice e contenta e sempre più bella.

Morale della favola.
Biancaneve: chi la fa l'aspetti oppure chi di spada ferisce di spada perisce.
Grimilde: ha avuto solo culo perchè Biancaneve è stata più svelta.
I 7 nani: perchè sfacchinare in miniera quando si può fare business approfittando della dimora caratteristica immersa nella natura?
Il cacciatore: attenti con la storia dei trombamici e guardatevi dalle matrigne psicotiche.
Lo specchio: sempre meglio farsi i fatti propri.

Buona notte, buon giorno o buon pomeriggio da
Miranda (devil) Milian Burton Tarantino


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franchina ha detto...

cara sorella mia io pensavo di essere un po' fuori, ma te mi batti decisamente!!!!!

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